Quando Dire "Basta!"
- Psicoterapeute Milano
- 19 feb
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 25 feb
Ci sono momenti nella vita in cui senti di aver dato tutto, di aver spinto oltre le tue energie, di aver fatto il possibile per reggere il peso delle responsabilità. Eppure, invece di fermarti, continui ad andare avanti, ignorando la stanchezza, reprimendo il malessere, stringendo i denti. Ma quanto si può resistere prima di crollare?
Fermarsi fa paura. Abbiamo imparato a credere che dire basta sia un segno di debolezza, che dobbiamo sempre essere forti, sempre presenti, sempre disponibili. Ci diciamo che dobbiamo resistere un altro po’, che non possiamo permetterci di mollare proprio adesso. E così, giorno dopo giorno, il nostro corpo e la nostra mente ci mandano segnali sempre più chiari: stanchezza cronica, irritabilità, senso di frustrazione, difficoltà a concentrarsi, voglia di isolarsi. Ma continuiamo a ignorarli, convinti che fermarsi significhi fallire.
Eppure, dire basta non è una resa. È un atto di rispetto verso sé stessi. È riconoscere che anche noi abbiamo dei limiti, che non possiamo sempre essere la roccia per tutti, che non è necessario arrivare al punto di rottura per concederci il diritto di prenderci cura di noi.
Spesso, dietro la difficoltà a fermarsi, si nasconde la paura del giudizio. Cosa penseranno gli altri se smetto di essere sempre disponibile? Deluderò qualcuno se mi prendo una pausa? Verrò visto come egoista o inaffidabile? Sono domande che ci tormentano, perché viviamo in una cultura che premia chi resiste fino allo stremo e fa sentire in colpa chi si concede un momento di respiro. Ma il giudizio più severo, il più implacabile, è spesso quello che riserviamo a noi stessi.
Riconoscere il proprio limite non significa essere fragili. Significa essere consapevoli, maturi, capaci di ascoltarsi.
Quando diciamo basta, non stiamo mettendo fine a qualcosa, ma stiamo creando lo spazio per un nuovo inizio. Stiamo smettendo di subire il ritmo frenetico che ci siamo imposti e iniziando a scegliere con maggiore consapevolezza cosa vogliamo davvero.
Non è facile interrompere un ciclo di sovraccarico e iper-responsabilità. All’inizio può sembrare strano concedersi una pausa, può far emergere dubbi e senso di colpa. Ma nel momento in cui ci permettiamo di fermarci, iniziamo a riscoprire una parte di noi che avevamo trascurato. Scopriamo che possiamo prenderci cura degli altri senza annullarci, che possiamo essere presenti senza dover sempre sacrificare noi stessi, che possiamo dire no senza per questo perdere l’affetto o la stima di chi ci circonda.
Il vero coraggio non è resistere a tutti i costi, ma avere la lucidità di capire quando è il momento di fermarsi. È accettare che il nostro valore non dipende da quanto riusciamo a sopportare, ma dalla capacità di riconoscere i nostri bisogni e di rispettarli. Non serve arrivare al limite per concedersi il diritto di prendersi cura di sé.
La psicoterapia può essere un alleato prezioso in questo percorso. A volte, da soli, facciamo fatica a capire quando è il momento di dire basta. Ci siamo abituati a ignorare i segnali del nostro corpo e della nostra mente, a considerare la fatica come un prezzo inevitabile da pagare. Ma imparare ad ascoltarsi è possibile, e può fare la differenza tra una vita vissuta con consapevolezza e una vita trascorsa a rincorrere aspettative che non ci appartengono.
Forse oggi puoi concederti di rallentare, anche solo per un momento. Forse puoi smettere di chiederti se hai il diritto di fermarti e iniziare a chiederti di cosa hai davvero bisogno. Perché non è il mondo a dover darti il permesso di riposarti. Sei tu che devi concedertelo.
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