L'Esaurimento Emotivo
- Psicoterapeute Milano
- 17 feb
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 25 feb
Ti è mai capitato di sentirti esausto senza un motivo preciso? Di avvertire un peso che non riesci a spiegare, una stanchezza che va oltre il corpo e arriva fino alla mente? Forse hai dato troppo, senza accorgerti di quanto ti stessi svuotando.
Essere sempre disponibili, essere il punto di riferimento per tutti, cercare di non deludere mai nessuno: tutto questo ha un costo, e quel costo spesso lo paghiamo in silenzio, senza nemmeno rendercene conto.
Quando il dare diventa sfinimento
Dare è una parte naturale delle relazioni. Sosteniamo chi amiamo, ci prendiamo cura delle persone intorno a noi, cerchiamo di essere presenti. Ma quando il dare diventa un obbligo, quando smettiamo di chiederci se abbiamo ancora energie per farlo, può trasformarsi in sfinimento emotivo.
Ti accorgi che stai superando il limite quando:
Ti senti esausto anche dopo aver dormito.
Le cose che prima ti davano piacere ora ti sembrano faticose.
Provi un senso di frustrazione, come se tutto fosse un peso sulle tue spalle.
Hai difficoltà a dire di no, anche quando senti di non farcela più.
Tutto questo può portarti a una sensazione profonda di svuotamento, come se non avessi più nulla da dare, ma non riuscissi comunque a fermarti.
Il senso di colpa che ti impedisce di fermarti
Uno dei motivi per cui molte persone arrivano all’esaurimento emotivo è il senso di colpa.
Ci diciamo che fermarsi sarebbe egoista, che gli altri contano su di noi, che dobbiamo essere sempre forti. Ma chi ci ha insegnato che il nostro valore dipende da quanto siamo disponibili per gli altri? Perché crediamo che prenderci cura di noi sia meno importante che prenderci cura degli altri?
Il senso di colpa è una trappola. Ti fa credere che dire “ho bisogno di una pausa” significhi deludere qualcuno. Ma in realtà, non puoi dare davvero se sei svuotato. Non puoi essere presente per gli altri se non sei presente per te stesso.
Imparare a riconoscere i propri limiti
Uno dei passi più importanti per uscire dall’esaurimento emotivo è imparare a riconoscere i propri limiti senza vergognarsene.
Avere bisogno di fermarsi non è debolezza. È un atto di consapevolezza. Il corpo e la mente mandano segnali quando le energie si stanno esaurendo, ma spesso li ignoriamo, finché non ci troviamo a un punto in cui tutto ci sembra troppo.
Invece di aspettare di essere completamente esausti, possiamo iniziare a prendere piccoli spazi per noi ogni giorno, senza sentirci in colpa. Anche il più piccolo gesto di cura verso sé stessi è un modo per ricostruire le proprie energie.
Come recuperare le energie senza sentirsi in colpa
Se senti di essere arrivato al limite, puoi iniziare con piccoli passi:
Concederti momenti di pausa senza sentirti in dovere di giustificarli.
Dire no quando senti che non hai le forze per fare qualcosa.
Smettere di sentirti responsabile per le emozioni di tutti gli altri.
Riconoscere che il tuo valore non dipende da quanto dai agli altri, ma anche da come ti prendi cura di te stesso.
Non è facile. Ma ogni volta che scegli te stesso, anche solo per un momento, stai facendo un passo verso un equilibrio più sano.
La psicoterapia come spazio per ritrovare se stessi
Se senti di aver dato troppo e di non sapere come ricaricarti, la psicoterapia può essere un aiuto prezioso. A volte abbiamo bisogno di uno spazio in cui poter dire “sono stanco” senza paura di essere giudicati.
Un percorso terapeutico può aiutarti a:
Riconoscere i tuoi bisogni e imparare a rispettarli.
Lavorare sul senso di colpa che ti impedisce di fermarti.
Costruire confini più sani nelle relazioni, senza sentirti in dovere di essere sempre disponibile.
Non sei debole se hai bisogno di fermarti. Non sei meno valido se scegli di prenderti cura di te.
Riprendere fiato: la libertà di ascoltarsi
Forse oggi puoi iniziare con un piccolo gesto: concederti uno spazio solo per te, senza sentirti in dovere di fare qualcosa per qualcun altro.
Perché se continui a dare senza mai fermarti, prima o poi non avrai più nulla da offrire. E prendersi cura di sé non è egoismo, è il primo passo per poter essere davvero presenti, anche per gli altri.
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